Per rispondere a questa domanda è necessario risalir alle origini del Natale ed analizzare, da un punto di vista biblico, come fu festeggiato l’evento della nascita di Gesù.
Ezechiele 44:23 “Insegneranno al mio popolo a distinguere fra il sacro e il profano,e gli faranno conoscere la differenza tra ciò che è impuro e ciò che è puro”.
Tanta gente IPOCRITAMENTE utilizza questo periodo come pretesto per dare una lucidatina alla propria religiosità, rispolverare la divisa cristiana, mettersi a posto coi poveri, grazie magari al pranzo natalizio che servono loro, insomma rassicurarsi che siamo persone tanto perbene.
Una buona opportunità per salire sul palcoscenico e recitare, una volta l’anno, la parte del buono. Non dobbiamo dimenticare che la fede è basata nella CONOSCENZA no nelle EMOZIONI!!!
Chiediamoci, è qualcosa questo che piace a Dio? E per quale motivo Cristo è sceso dal cielo? Solo perché potessimo sentirci persone perbene una volta l’anno? O magari perché ci abbuffassimo di panettone e trangugiassimo fiumi di spumante e ci commuovessimo al sentire le pive degli zampognari?
Purtroppo Gesù è nascosto dal Natale, anzi non c’entra proprio per niente con questa festa pagana e idolatrica, La venuta al mondo di Gesù è stata la realizzazione delle promesse fatte da Dio stesso nell’Antico Testamento
(Genesi 3:15 “Io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie ti schiaccerà il capo e tu le ferirai il calcagno”;
Isaia 7:14 “Perciò il Signore stesso vi darà un segno: Ecco, la giovane concepirà, partorirà un figlio, e lo chiamerai Emmanuele”).
Il Natale è una festa religiosa mondana celebrante la nascita di Gesù il giorno 25 Dicembre. Noi cristiani evangelici non riconosciamo questa festa per i seguenti motivi:
IL SILENZIO DEI VANGELI
Non esiste alcun riferimento biblico che indichi la data del 25 Dicembre e non è menzionato né il mese, né il giorno della nascita del Salvatore. E il Signore non ci ha nemmeno comandato di festeggiare la Sua nascita, meno male, perché Egli sapeva bene che gli uomini se ne facevano una idolatria, GESU’ ha dato la Sua vita sulla croce, pensate che si preoccupasse da far si che gli uomini festeggiassero la Sua nascita?. Lo scopo dell’intera Bibbia è quello che l’uomo accetti e creda a Gesù Cristo quale Salvatore per la sua vita per scampare l’ira di Dio a venire. Dunque questa tradizione del Natale non proviene certamente dal N.T., né da nessuna altra parte della Bibbia.
Non viene neppure dagli Apostoli che furono istruiti personalmente da Gesù Cristo, che invece istituì il battesimo in acqua (per la salvezza di chi avrebbe creduto in Lui) e la Santa Cena (per rammemorare il Suo sacrificio).
Anche i “padri religiosi” dei primi secoli non sembrano aver conosciuto una festa della natività di Gesù. Ireneo e Tertulliano la omettono nella loro lista di feste (vedi enciclopedia. catt.). L’Enciclopedia Italiana Treccani, edizione 1949, lo afferma chiaramente nei seguenti termini:
“I padri dei primi secoli non sembrano aver conosciuto una festa della natività di Gesù Cristo…La festa del 25 Dicembre sarebbe stata istituita per contrapporre una celebrazione cristiana a quella Mitriaca (idolatra) del dies natalis Solis invicti (Giorno natalizio dell’invincibile Sole), nel solstizio invernale” (Vol. XXIV. pag. 299).
Poiché la celebrazione del Natale é stata introdotta nel mondo cristiano dalla Chiesa Cattolica, esaminiamo che cosa ne dice l’Enciclopedia Cattolica. ediz. inglese 911, alla voce Natale (Christmas) si può leggere:
“Il Natale non fu tra le prime feste della Chiesa…La prima evidenza di questa festa venne dall’Egitto…”
Inoltre se Dio avesse stimato utile per noi che il mese e il giorno in cui l’Eterno Suo Figliuolo divenne incarnato, fossero conosciuti e celebrati in tutte le età, Colui che comandò di santificare il settimo giorno, in memoria della creazione, e d’osservare il 15 di Nisan la Pasqua, in commemorazione della liberazione d’Israele dall’Egitto, non avrebbe Egli distinto quel giorno in modo da rendere impossibile per i cristiani ogni disputa in proposito? E chi ne potrà dubitare?
In mancanza di un ricordo preciso proveniente da Dio, tutte le ricerche hanno fine in semplici congetture e conseguentemente il volere imporre l’osservanza di un giorno speciale in commemorazione della natività del Signor Gesù Cristo é una vera ordinanza umana, ed un invito a peccare contro Dio praticando l’idolatria che Dio stesso abomina.
Lo Spirito Santo ci rivela nella Scrittura solo ciò che è importante per l’uomo peccatore:
La morte Giov. 3:16 “Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”;
La Sua resurrezione Rom.8:11, 34 “Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi… Chi li condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi”; Atti 3:14-15 “Ma voi rinnegaste il Santo, il Giusto e chiedeste che vi fosse concesso un omicida; e uccideste il Principe della vita, che Dio ha risuscitato dai morti. Di questo noi siamo testimoni”.
È UNA FESTA PAGANA
In un trattato dell’anno 243 é indicato come giorno natalizio di Cristo il 28 Marzo. Altre date della nascita di Cristo sono il 2 Aprile (secondo Ippolito); il 19 Aprile ed il 20 Maggio. Le ultime sono: il 6 Gennaio (secondo Clemente Alessandrino; solo gli Armeni sembra che stabiliscano ancora la nascita di Cristo per il 6 Gennaio). Fu solo intorno al 325-354 che a Roma si stabilì nettamente la festa liturgica del natale al 25 Dicembre, la decisione fu presa per motivo teologico: quest’ultima data era una festa pagana di Mitra dedicata al “dio Sole”e si festeggiava il dio sole (idolatria abominevole a Dio) con giochi nel circo e con grande afflusso in Roma di gente da tutto l’Impero. L’imperatore Aureliano (270-275 d.C.) diede molta importanza al culto del sole e, nel 274, dichiarò il 25 dicembre natale del Sole Invitto.
L’imperatore Costantino sostituì la festa del dio Sole stabilendo che per il 25 dicembre si festeggiasse la nascita di Cristo, pensando di sconfiggere e soppiantare i vecchi culti. Nel corso del IV sec. questa data andò acquistando credito, ma le feste pagane di questi uomini erano troppo radicate nel costume popolare per essere abolite dall’influenza del Cristianesimo…
La festa pagana, con le sue baldorie e gozzoviglie, era talmente popolare per i cristiani che furon ben contenti d’aver trovato una scusa per perpetuare la celebrazione con pochi cambiamenti sia nello spirito, sia nell’usanza (N.B. qui si parla di cristiani, non si deve intendere i veri seguaci di Cristo, ma coloro che una volta erano pagani e dopo la simulata conversione di Costantino, accettarono la nuova religione di stato: il Cristianesimo).
Cosi per quei pagani che si convertivano al cristianesimo si trovò la scusa necessaria per cominciare a considerare la loro festa pagana del 25 Dicembre (giorno natale del dio sole), come se fosse. il giorno natale del Figlio di Dio.
Fu così che il Natale si infiltrò gradatamente nel mondo occidentale. E nel 534 d. C. il vescovo di Roma proclamò il 25 Dicembre anniversario della nascita di Cristo. Tiberio ordinò ai fedeli di celebrare questo giorno per ricordare la natività di Gesù. Possiamo chiamarla o definirla come vogliamo ma rimane sempre la vecchia festa pagana in onore del Sole! L’unico cambiamento sta nel fatto che lo chiamiamo il natale di Gesù anziché “natale dell’invincibile Sole”. Noi possiamo chiamare un coniglio con il nome di leone, ma sempre un coniglio rimane.
In seguito, per questa data del 25 dicembre i falsi ministri di Dio fecero fare dagli artefici delle piccole sculture di gesso o di altra materia e tra queste una raffigurante il “Bambino Gesù”… Così questi falsi dottori portarono un piccolo simulacro alla bocca degli uomini per farlo baciare, dando falsamente a credere che rappresenta il bambino Gesù. A questo riguardo l’apostolo Paolo dice: 2 Corinti 5:16 “Quindi, da ora in poi, noi non conosciamo più nessuno da un punto di vista umano; e se anche abbiamo conosciuto Cristo da un punto di vista umano, ora però non lo conosciamo più così”.
Quindi alla gente piace questa festa perché si gozzoviglia, si gioca, si diverte, si compra, insomma un vero culto idolatrico al nemico delle anime nostre.
QUALE ATTEGGIAMENTO DEVE ASSUMERE IL CREDENTE?
SPRECO ECONOMICO: L’aspetto religioso del Natale rimane soltanto esteriore mentre la realtà rientra in un vero e proprio giro di affari. Lo spreco si fa strada nell’acquisto dei famosi addobbi, di nuovi vestiti, nuove macchine, prodotti alimentari, bevande in misura eccessiva e così via.
Scrive un pastore evangelico:
“In questo periodo il dio-consumismo sta per essere adorato, come ogni anno, con un ampia varietà di riti sacri. Il suo sacerdote (la pubblicità televisiva e stampata) ha già da tempo chiamato a raccolta i suoi fedeli con immagini attraenti e un linguaggio seducente. «Non rinunciare, compra! Non risparmiare, spendi!» sono i suoi comandamenti più ascoltati. Questo sacerdote é diventato ormai compagno abituale del nostro cammino e , se un giorno dovessimo decidere di percorrere una strada diversa dalla sua, lo faremmo probabilmente non per la fede in valori migliori, ma soltanto per mancanza di denaro. Il sacerdote-pubblicità non manca di offrirci immagini di valori (serenità, gioia) ed atmosfere cariche di buoni sentimenti, ma non ci troviamo mai davanti al reale, sempre davanti all’artefatto. Lo stesso sacerdote, unico mediatore fra l’uomo e l’oggetto-dio desiderato, usa senza scrupoli il segno di Cristo per i suoi scopi: parla di festa cristiana, usa simboli cristiani. Così tutti coloro che si dicono «cristiani» saranno tranquilli, perché avranno in qualche modo ricordato Cristo, anche se in realtà il loro comportamento ne contraddice l’opera e il messaggio. All’uomo che insegue il miraggio dell’essere, però sempre molto più preoccupato dell’avere, si apre contemporaneamente la possibilità di essere (una nuova creatura, un figlio di Dio) e di avere (la vita eterna) e tutto questo in Cristo”.
COME COMPORTARSI NELLA FAMIGLIA MISTA
IL GIORNO DI NATALE?
1. Il credente NON DEVE partecipare: Efes. 5:11 “Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; piuttosto denunciatele”.
2. Deve resistere stando fermo nella fede: 1 Pietro 5:9.
3. La promessa è rivelata dallo Spirito Santo nei fatti apostolici: Atti 16:31 “Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato tu e la tua famiglia”.
Molti ipocriti evangelici, invece, fanno apparire questa festa pagana come un occasione per stare in famiglia (che non conosce Cristo!), per evangelizzare, cioè giustificano una festa pagana come mezzo, dove a loro stessi piace, per lo scopo di Cristo, il fine! Certo tra i capitoni, il baccalà le lasagne le noci ecc. ecc. si festeggia e si parla di Gesù. CHE IPOCRISIA!!! E se c’è qualcuno che gli fa notare che biblicamente per il VERO cristiano, per il vero NATO DI NUOVO, è abominevole, ti criticano, ti chiamano con svariate definizioni “professore, mancante di umiltà, mancante di amore, ecc, ecc.” , il Signore ci dia grazia per comprendere che dobbiamo separarci da tutto ciò che è profano. Molti evangelici scandalizzano, avendo la coscienza corrotta e mondana, non solo i deboli in fede ma anche quelli che non conoscono Cristo.
TUTTE QUESTE COSE RENDONO VERAMENTE ONORE A CRISTO?
Dopo queste considerazioni qualcuno dirà: “D’accordo ma che male c’é il celebrare il Natale? Non é forse una buona occasione per richiamare l’attenzione di tutti, credenti e increduli a ricordare Gesù ed onorarlo?” Non ci sarebbe nulla da obiettare a questa tesi, se la Sacra Scrittura, la Bibbia, rivelazione di Dio all’uomo, non avesse parlato tanto chiaramente al riguardo ordinando di evitare quanto é pagano ed inutile, ed invitando i cristiani fedeli all’Evangelo a condursi come ci riferisce Paolo in Efesini 5:8-11 “Perché in passato eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore. Comportatevi come figli di luce poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità esaminando che cosa sia gradito al Signore. Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; piuttosto denunciatele”.
Qualcun’altro afferma «Ma oramai lo fanno tutti!» Anche nell’antica Roma si diceva «vox populi, vox dei». Anche Confucio diceva: «il cielo ode secondo come ode il popolo».
Tutto quanto é tradizione e paganesimo é detestato da Dio, infatti Gesù stesso riprende duramente i religiosi del Suo tempo (Matteo 15:3, 6 “Ma egli rispose loro: “E voi, perché trasgredite il comandamento di Dio a motivo della vostra tradizione?… Così avete annullato la parola di Dio a motivo della vostra tradizione”; Marco 7:8 “Avendo tralasciato il comandamento di Dio vi attenete alla tradizione degli uomini”). Dobbiamo avere il sentimento di Paolo: “pronti ad esaminare ogni cosa e ritenere il bene” (ITess 5:21). Quel bene a cui il cristiano deve attenersi fermamente e che deve saper discernere (Eb. 5:12-14) “Infatti, dopo tanto tempo dovreste già essere maestri; invece avete di nuovo bisogno che vi siano insegnati i primi elementi degli oracoli di Dio; siete giunti al punto che avete bisogno di latte e non di cibo solido. Ora, chiunque usa il latte non ha esperienza della parola di giustizia, perché è bambino; ma il cibo solido è per gli adulti; per quelli, cioè, che per via dell’uso hanno le facoltà esercitate a discernere il bene e il male”). Di conseguenza è chiamato a condursi, a prò della verità, in modo degno del Signore, così da piacere non agli uomini, ma a Dio in ogni cosa. (Gal. 1:10 “Vado forse cercando il favore degli uomini, o quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servo di Cristo”; Col. 1:10 “perché camminiate in modo degno del Signore per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio”).
Molti ribadiscono: «Ma anche se le cose stanno Cosi, anche se il Natale è una tradizione pagana in onore di un falso dio Sole, noi non l’osserviamo più per onorare il falso dio, ma per onorare Cristo».
Ecco cosa dice Dio nella Sua Parola: Deuteronomio 12:30-31 “Guardati bene dal cadere nel laccio seguendo il loro esempio, dopo che saranno state distrutte davanti a te, e dall’informarti sui loro dèi, dicendo: “Come servivano i loro dèi queste nazioni? Anch’io voglio fare lo stesso”. Non farai così riguardo al SIGNORE tuo Dio, poiché esse praticavano verso i loro dèi tutto ciò che è abominevole per il SIGNORE e che egli detesta; davano perfino alle fiamme i loro figli e le loro figlie, in onore dei loro dèi”;
Giov. 4:24 “Dio è Spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in spirito e verità”; 17:17 “Santificali nella verità: la tua parola è verità”.
Gesù ancora ci dice: Matteo 15:9 “Invano mi rendono il loro culto, insegnando dottrine che sono precetti d’uomini”; l’osservanza del Natale é una tradizione degli uomini e i comandamenti di Dio che abbiamo citato lo proibiscono.
Obiettivamente e coerentemente con l’insegnamento della Parola di Dio non possiamo, quindi accettare le tradizioni umane, in quanto desideriamo continuare ad essere saldi nella verità rivelataci da Cristo, nostro Signore, nella Bibbia, ancorati nella fede (Giuda v. 3 “Carissimi, avendo un gran desiderio di scrivervi della nostra comune salvezza, mi sono trovato costretto a farlo per esortarvi a combattere strenuamente per la fede, che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre”).
Poiché siamo il tempio dello Spirito Santo non ci contamineremo con il paganesimo di questo mondo (1 Cor. 3:16-17; 2 Cron. 29:5 “Ezechia fece ciò che é buono agli occhi dell’Eterno… disse loro: “Ascoltatemi, o Leviti! Ora santificatevi, e santificate la casa del SIGNORE, Dio dei vostri padri, e portate fuori dal santuario ogni immondezza”), tantomeno contamineremo la casa di Dio «luogo di culto». Oggi più che mai l’appello del nostro Dio risuona per quanti prendono alla leggera gli impegni sacri (Isaia 48:20 “Uscite da Babilonia, fuggite lontano dai Caldei!”).
Chi partecipa alle opere infruttuose delle tenebre corre frettolosamente al male (Prov. 6:16-19). Ricordiamoci che non siamo stati salvati per tradizione ma per mezzo del sacrificio sublime di Cristo come d’Agnello senza difetto né macchia (1 Pietro 1:18).
IL VERO SIGNIFICATO
Il vero Natale é per il credente il giorno in cui Gesù nacque nel suo cuore, quello della salvezza. Grazie a Dio non é il caso di ricordarsene una volta l’anno e soprattutto gozzovigliando ed ubriacandosi. Secondo la Parola di Dio il vero significato del Natale é in relazione alla pace.
Nell’Evangelo della natività c’é l’eco della speranza della pace. Nei tre cantici pronunciati per l’occasione é evidente:
- Quello di Zaccaria (Luca 1:76-79);
- Quello degli angeli (Luca 2:14);
- Quello di Simeone (Luca 2:29);
Isaia profetizzò del Natale di Gesù (Is. 9:5) é evidente che «Egli é la nostra pace». Molti preferiscono essere abbagliati dai tanti profeti-sacerdoti di questo mondo, trascurando o dimenticando il vero messaggio della Parola di Dio.
Credenti e figliuoli di Dio, uscite da Babilonia, non conformatevi a quelli che non conoscono Cristo, non partecipate, per la loro coscienza, e per disubbidienza a Dio, a queste opere del maligno, ma siate ricolmi dello Spirito di Dio per comprendere che dobbiamo separarci, per servire l’Iddio vivente. Ecco perché oggi vediamo un apatia totale, perché il mondo ormai ha preso nel suo abbraccio molte chiese evangeliche, facendole conformare con i popoli a cui Dio ha detto di separarsi perché offrono il culto ai loro dei!! Paolo riprese Pietro perché si conformava ai Giudei, noi siamo quelli che riprendono coloro che si dicono cristiani ad allontanarsi e non festeggiare questa festa e culto pagano. Dio vi benedica.