“Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo” (Matteo 11:28).
Non c’è niente che ciascuno di noi conosce meglio dei propri doveri Cristiani; eppure c’è da chiedersi perché queste sono proprio le cose che vengono praticate di meno? Se ne fa molto sfoggio nel nome e nell’apparenza, ma ve n’è ben poco nel cuore e nelle conversazioni; infatti, se praticare la chiesa, o i sacramenti, o il nostro essere chiamati col nome di Cristo, ed essere battezzati nel Suo nome, se queste cose ci rendessero Cristiani, credo che tutti noi avremmo diritto ad esserlo.
Ma essere Cristiani consiste in un cambiamento nel cuore, vi deve essere un principio interiore prodotto in noi dalla fede; vi deve essere un cambiamento nella nostra intera natura, lo spogliarsi del vecchio uomo con le sue azioni, abbandonare il peccato per voltarsi a Dio, e attaccarsi solo al Figlio della Giustizia; e ci deve essere una nuova nascita, di cui sperimentiamo l’azione; devi sentirti carico e oppresso dal peso dei tuoi peccati, prima di poter chiedere di esserne liberato.
Se così stanno le cose, se queste cose sono necessarie per poter essere figli di Dio, ahimè, quante sono le persone che si compiacciono nell’apparenza, e hanno nome di vivere mentre invece sono morti! E quante sono poche, invece, quelle che si trovano in questa condizione spirituale, in questo nome vero e vivente. Quante sono poche le persone che sono travagliate e aggravate dai loro peccati, e cercano riposo in Cristo?
Essi dicono, in maniera abitudinaria e formale, “siamo peccatori”; ma quanti di essi si sentono davvero dei peccatori, e sono tanto oppressi nel loro spirito da non avere né pace né riposo in sé a causa del peso dei loro peccati, e del carico che giace sui loro cuori?
Sotto questi pesi e questi gravi carichi, non sanno cosa fare per ottenere riposo; allora corrono alle buone opere, vanno da un religioso, che gli dice di leggere, pregare, e meditare, e prendere il sacramento; così se ne vanno, e leggono, e pregano, e meditano quasi incessantemente, e non trascurano mai il sacramento quando ne hanno l’opportunità. Ma quando la povera anima ha fatto tutto questo, continua a non trovare riposo, né sollievo. Allora cosa deve fare? Non può giacere sotto quel pesante carico, né può liberarsene. Cosa fa dunque? Va di nuovo dal sacerdote, e gli spiega la situazione, e quello che ha fatto, e che non sta meglio. “Bene”, gli risponde il sacerdote, “ma hai fatto la carità ai poveri? Allora và e fallo, e troverai riposo”. Così il povero peccatore corre di dovere in dovere, e continua a non trovare riposo: dentro di sé c’è ansietà e turbamento, e non ha riposo nell’anima.
Anche se si seguissero tutti i doveri della religione, e si leggessero migliaia di manuali di preghiere, niente di tutto questo potrebbe mai dare alcun riposo all’anima; niente potrà farlo, finché essa non si rivolgerà al Signore Gesù Cristo, poiché solo in Lui c’è il vero riposo; quello è il riposo che dimora e continuerà per sempre. Non si trova nelle tue opere, né nei tuoi sforzi. No; quando Cristo viene nella tua anima, Egli ti perdona, senza badare in alcun modo alle tue opere, passate, presenti, o future.
Dal verso che abbiamo letto, fratelli e sorelle, desidero ora:
1. mostrarvi chi sono i travagliati e gli oppressi;
2. spiegare cosa significa venire a Cristo; e,
3. concludere esortandovi ad accettare l’invito che il Signore Gesù Cristo vi dà di venire a Lui, con la certezza di trovare riposo.
Come prima cosa, vi mostrerò chi sono i travagliati e gli oppressi.
E qui sarà prima necessario considerare chi non lo è, e poi considereremo quelli che lo sono davvero.
1. Quelli che si reputano buoni abbastanza, e sono soddisfatti di non essere malvagi come gli altri, non sono travagliati o oppressi.
No, questi Farisei non hanno di questi problemi; essi ridono e si fanno beffe di quelli che parlano di sentire i propri peccati, e pensano che non vale la pena di prendere tanto sul serio la religione. Questo significa ritenersi troppo giusti e distruggere se stessi. Essi pensano che comportarsi bene e dire quelle che loro chiamano preghiere sia sufficiente; nonostante essi possano recitare una preghiera, anzi, migliaia di preghiere, offrendo così il sacrificio degli stolti (cfr. Ecclesiaste 5:1, N.d.T.). Il loro chiamare Dio “Padre” ogni giorno equivale a beffarsi di Dio, e a offrirgli un “fuoco estraneo” (cfr. Numeri 3:4); e sarebbe giusto che Egli li ricompensasse come fece con Nadab e Abihu, distruggendoli, cancellandoli dalla faccia della terra. Ma Egli nella Sua grazia attende, e desidera provare ad aspettare ancora un po’, per vedere se porteremo ancora le foglie della professione religiosa esteriore, che non è affatto quello che il Signore vuole; no, Egli vuole il cuore; e a meno che tu non Lo onori col tuo cuore, Dio non considererà le parole della tua bocca mentre esso è lontano da Lui. Puoi dire tutte le tue preghiere, e adularti ritenendoti buono abbastanza, e in uno stato di salvezza, mentre invece stai solo illudendo la tua anima, e affrettando la tua distruzione.
Vieni a Lui, non ritenendoti un giusto, ma come un vile peccatore, povero, cieco, nudo, e miserabile, e allora Gesù avrà compassione.
Oh voi Farisei, quali frutti portate? Si, voi creature morali e colte; voi vi sforzate, fate quello che potete, e Gesù deve fare il resto. Vi stimate buoni, razionali, istruiti, e pensate che sia fuori moda pregare; non è una cosa abbastanza colta per voi. Forse avete letto qualche preghiera, ma senza affatto sapere cosa significa pregare dal cuore.
Ma se foste sensibili al vostro stato di creature perdute, dannate, se vedeste l’inferno spalancarsi pronto a ricevervi, se Dio si accingesse a tagliare il filo della vostra vita, oh allora come gridereste sinceramente al Signore di ricevervi, di aprirvi la porta della grazia; allora cambiereste nel vostro intimo, e non vi vantereste più con le vostre capacità e i vostri buoni pensieri; no, vedreste quanto eravate inabili, quanto incapaci di salvare voi stessi; capireste che non c’è idoneità o libero arbitrio in voi; nessuna idoneità, se non per la dannazione eterna; nessun libero arbitrio, se non quello di fare il male; e riconoscereste che volendo fare il bene, c’è in voi il male, e che le cose che odiate, sono quelle che fate (cfr. Romani 7:19-23, N.d.T.).
Dio conosce le intenzioni segrete di ogni cuore; ed è un bene per voi, miei cari fratelli, che venite con lo scopo di incontrarLo, sebbene qui in un campo. E sebbene alcuni possano stimarmi un saltimbanco, e un fanatico, e possano scagliare le loro invettive contro di me, Cristo sa ogni cosa; Egli ne prende atto, e io lascio a Lui difendere la mia causa, poiché Egli è un Signore benevolo; così l’ho conosciuto, e sono certo che continuerà ad esserlo. La vendetta appartiene a Lui, e Lui darà la retribuzione. Che mi oltraggino pure; che mi scaccino dalle loro sinagoghe, e disprezzino il mio nome; non risponderò loro insultandoli anch’io, o parlando male contro di loro; no, non è questo lo Spirito di Cristo, ma è mansuetudine, pazienza, longanimità, bontà (cfr. Galati 5:22, N.d.T.).
Voi Farisei, che volete stabilire la vostra giustizia; voi, che siete troppo colti per seguire il Signore Gesù Cristo con sincerità e verità; voi, che vivete vite morali, civili, decorose, Cristo non vi riconoscerà nel gran giorno, ma vi dirà: “Oh Farisei, c’era posto per me nel vostro amore? Voi siete pieni di ira e di malizia, e di volontà carnale; eppure voi pretendete di amarmi e servirmi, e di essere il mio popolo; ma Io vi disprezzo; Io, che sono Dio, e che conosco il segreto di tutti i cuori; Io, che sono la verità stessa, il fedele e verace testimone, vi dico: Dipartitevi da me, voi operatori di iniquità, in quel luogo di tormento preparato per il diavolo e i suoi angeli” (cfr. Matteo 7:22-23, N.d.T.). Buon Dio! Queste prudenti e colte creature, che non hanno mai fatto male a nessuno, ma hanno vissuto sobriamente, devono soffrire la condanna del fuoco eterno? Le loro anime giuste non possono essere salvate? Dove andranno allora il peccatore e il non credente? Dove andrai tu, che ignori il culto della domenica, tu che rifiuti di ascoltare la Parola di Dio, che non vuoi frequentare la chiesa per essere istruito nelle vie del Signore? Dove andranno gli adulteri, i fornicatori, e altri che fanno simili cose in questa generazione?
Quelli che si danno alla prostituzione e gli adulteri saranno giudicati da Dio, e saranno da Lui condannati. Allora non serviranno i trucchi che usavate da giovani; no, anzi direte alle rocce e alle montagne di cadervi addosso, per nascondervi dalla furia e dalla collera del Signore. Dove andrai tu, o uomo, tu che disprezzi ogni rimprovero, e che giochi a burlartene come un pazzo fa col fuoco? Dove andrai tu che prendi piacere nel predicare contro i figli dell’Altissimo; tu, che inventi nuovi metodi per fermare l’avanzata del Vangelo, e fai uso di tutte le tue forze per reprimerne la predicazione; tu, che prepari dichiarazioni malvagie contro i discepoli di Cristo, e li ritieni pazzi, sciocchi, scismatici, un branco di esaltati? Tu, uomo, con tutta la tua cultura, vedrai certamente il tribunale di Cristo, sebbene, forse, contro la tua volontà; per essere gettato da Lui nel fuoco eterno, un luogo preparato per il diavolo e i suoi angeli. È una fiamma ardente attizzata dalla furia di un Dio vendicatore, che non si spegnerà mai, mai. Il diavolo attende di abbracciarti tra le sue infernali braccia, non appena la sentenza sarà emessa, e dovrai per sempre sopportare il peso del tuo peccato: a quel punto non ci sarà più redenzione possibile; il tempo della grazia è passato, la porta della speranza è chiusa; la misericordia non sarà più offerta ai peccatori, ma sarai scacciato dalla presenza di Dio per sempre. Oh chi potrà mai sopportare i tormenti eterni!
Qualunque sia la tua idea dell’inferno, sappi che non è un fuoco allegorico; non è una fantasia inventata per tenere la gente in soggezione; allora, allora sentirai la potenza del braccio dell’Altissimo. Se non accetterai la grazia di afferrarti allo scettro d’oro, sarai distrutto con una verga di ferro. Oh voi Farisei, che ora sembrate tanto buoni, molto più degli altri, come potrete resistere davanti a Cristo, quando apparirà rivestito della Sua gloria come giudice? Voi Ariani, potete ora disprezzare la Sua divinità; ma allora ne avrete la prova; Egli vi dimostrerà di avere tutta la divina potenza, e di non essere inferiore a Dio; Egli vi dimostrerà di avere ogni potestà in cielo e in terra; che Egli era il Re dei re, e il Signore dei signori; che Egli era l’Iddio potente, il Padre eterno, e che questa potenza che Egli ha potrà ora essere usata per preservarvi solo per uno scopo: la vostra condanna eterna. Perciò voi, che vi compiacete nella vostra bontà e nella vostra giustizia, che qui non siete travagliati e aggravati dal sentire il peso dei vostri peccati, sarete allora travagliati e aggravati sentendo il peso della vostra condanna.
2. Miei fratelli e sorelle, non sono travagliati e aggravati dal peso dei propri peccati coloro che prendono piacere nei divertimenti di questo secolo, e seguono i passatempi peccaminosi della vita.
Ora possono andare alle feste da ballo e alle riunioni mondane, nelle sale da gioco, alle corse dei cavalli; non si danno pensiero dei loro peccati; essi non sanno cosa significa piangere per il peccato commesso, o umiliarsi sotto la potente mano di Dio; ma allontanano i loro dolori con i divertimenti, e le loro preoccupazioni con la musica, per scacciare i pensieri malinconici. Essi sono troppo colti per accettare dei pensieri tristi; il parlare della morte e del giudizio è per loro un fastidio, perché smorza la loro allegria; non possono sopportare chi parla del loro peccato e del pericolo che corrono; poiché non potrebbero andare a giocare, e pensare all’inferno; non potrebbero andare tranquillamente a una festa in maschera, e pensare al pericolo che corrono; non potrebbero andare in pace a un ballo o a una riunione mondana, se pensassero alla loro condizione di peccatori.
È perciò chiaro, e dimostrato, che non si tratta di persone travagliate e oppresse; poiché se non si danno pensiero dei loro peccati, non potranno mai essere travagliati e oppressi a causa di questi. Ma nel giorno del giudizio tutto finirà; essi perderanno la loro felicità carnale, tutti i loro divertimenti, tutti i loro piaceri scompariranno per sempre.
Allora diranno delle loro risate: “è follia”; e di quelle gioie carnali: “cosa hai fatto?”. La loro gaia presunzione, e i loro arguti motteggi contro il popolo disprezzato del Signore, finiranno per sempre; sono sembrati una grande fiammata e un rumore sconveniente per un po’, ma spariranno, e non ritorneranno mai più.
Essi pensano che se dovessero digiunare o pregare, e meditare e piangere, sarebbero eccessivamente giusti, e distruggerebbero se stessi; le loro vite sarebbero in continua agitazione, e impazzirebbero. Ah, quale miseria deve essere la vita quando non ci sono più giorni felici, né feste o giochi, né carte o dadi, o altri insulsi sprechi di tempo prezioso, né corse di cavalli o combattimenti di galli, dalle quali cose nessun bene è mai venuto, anzi sono un abuso verso le creature di Dio Onnipotente, e degli usi per i quali esse non sono mai state pensate da Lui. Quanto sarà miserabile la vostra vita, quando tutte le vostre gioie saranno finite, quando tutti i piaceri saranno passati, e non ci saranno più piaceri e svaghi? Pensate che ci sia un cuore felice nell’inferno? Uno dall’espressione felice? O una lingua pronta a farsi beffe, deridere, bestemmiare? Un sermone adesso è fastidioso; l’offerta della salvezza, per il sangue di Gesù Cristo, viene etichettata come fanatismo; ma in quel giorno dareste mille mondi, se fosse in vostro potere, per una possibilità di misericordia, per un’offerta di grazia, che ora tanto disprezzate.
Ora non siete travagliati dai vostri divertimenti, né siete oppressi dai vostri peccati, che li accompagnano; ma allora sarete travagliati dalla vostra condanna, dall’oppressione che ne consegue. Le vostre carte e i vostri dadi, le vostre aquile e cani da caccia, e i vostri trofei, e i vostri amati sport, saranno scomparsi. Quale gioia avrete nel ricordare i vostri sport e i vostri passatempi? Non errate, poiché a voi sto solo predicando morte e dannazione; vi sto solo mostrando quali saranno le conseguenze del continuare nei piaceri del peccato; e se il diavolo non vi spinge ad andarvene via con mezzo sermone, vi mostrerò come scampare a questi pericoli, che sono il salario dei peccati di cui non ci si pente.
Dirò questo, affinché il diavolo non vi invogli ad andarvene per non ascoltare: ma non siate offesi se indicherò quali altri terrori vi aspettano se continuerete nei divertimenti che sono tanto di moda nell’età presente, e se non giungerete a sentire il dispiacere e il peso dei vostri peccati.
Quelli che prendono piacere nel bere vino in eccesso, e nell’ubriacarsi, quali sorsate amate avranno invece del vino e della birra? Allora anche il calore della concupiscenza si affievolirà; non canteranno più le canzoni degli ubriachi; non passeranno più il loro tempo nel corteggiare le loro amanti, nei discorsi libidinosi, negli amoreggiamenti sfrenati, nelle bestiali contaminazioni: no, tutte queste cose saranno finite, e nel guardarsi in faccia l’un l’altro sentiranno i loro cuori trafiggersi. Allora desidereranno invece di aver cantato insieme, di aver pregato insieme; di aver frequentato delle persone credenti; di essersi incitati l’un l’altro all’amore e alla santità, ed essersi sforzati di convincersi l’un l’altro del male del peccato, e di quanto è odioso agli occhi di Dio; e della necessità di essere travagliati e aggravati a causa dei peccati commessi; e che potrebbero essere scampati alla condanna che ora subiscono a causa dei divertimenti peccaminosi e alla moda che hanno seguito.
Ma dato che hanno peccato contro Dio stesso, Dio non potrà fare altro che punirli per le loro offese; Egli ha preparato questi tormenti per i Suoi nemici; la Sua collera continuerà a divorarli; il Suo soffio di indignazione alimenterà la fiamma; la Sua ira sarà un peso continuo per le loro anime.
Guai a colui che cade sotto il colpo dell’Onnipotente!
Dunque queste persone non sono travagliate e aggravate per i loro peccati, dato che riescono a seguire i divertimenti alla moda di questo mondo.
Ma ora consideriamo cosa significa essere travagliati e aggravati per il peccato.
1. Potete affermare di esserlo, quando i vostri peccati vi sono dolorosi, e se li commettete provate rammarico e afflizione.
Voi, che siete risvegliati a sentire il peso dei vostri peccati, che vedete quanto essi siano odiosi agli occhi di Dio, e come vi espongono alla Sua collera e indignazione, e vorreste con tutto il cuore evitarli; voi che odiate voi stessi quando li commettete; quando siete così convinti di peccato, quando vedete i terrori della legge, e temete il giudizio di Dio; allora si può dire di voi che siete travagliati e aggravati dai vostri peccati.
E quanto appaiono terribili quando siete per la prima volta risvegliati a percepirne il peso; quando non vedete nient’altro che l’ira di Dio pronta a cadere su voi, e avete timore dei Suoi giudizi! Oh quanto è pesante allora per voi peccare! Allora ne sentite il peso, ed è un peso angoscioso da portare.
2. Quando vi sentite spinti a piangere sotto il peso dei vostri peccati, e non sapete cosa fare per trovare sollievo; se questo è il vostro caso, siete travagliati per i vostri peccati. Non si tratta di un travaglio improvviso; no, è l’affanno continuo della vostra anima, è il vostro dolore e turbamento che non potete vivere senza offendere Dio, e peccare contro di Lui; e questi peccati sono così tanti e così gravi, che temete che non vi saranno perdonati.
Vediamo ora, come seconda cosa, cosa significa venire a Cristo.
Non si tratta, fratelli e sorelle, di venire con le vostre opere; no, dovete venire in completa dipendenza dal Signore Gesù Cristo, guardando a Lui come al Signore che è morto per salvare i peccatori: andate a Lui, ditegli che siete dei peccatori perduti, imperfetti, miserabili, e che non meritate altro che l’inferno; e quando andrete così al Signore Gesù Cristo, confidando pienamente in Lui, vedrete che Egli è un salvatore potente e benevolo; Egli si rallegra di vedere i peccatori venire a Lui, consapevoli della propria indegnità; e anche quando la loro condizione sembra essere la più pericolosa, la più angosciosa, allora il Signore nella Sua misericordia avanza verso di voi e vi dà la Sua grazia; Egli mette il Suo Spirito in voi, toglie il cuore di pietra e vi dà un cuore di carne. Non resistete dunque al Signore, ma andate a Lui, non per la vostra forza, ma in virtù della forza di Gesù Cristo.
E questo mi porta, come ultima cosa, a considerare l’esortazione che Cristo dà a ognuno di noi tutti, poveri e ricchi, a venire a Lui per avere riposo. E se Gesù Cristo vi darà il riposo, potete essere certi che si tratta di un riposo vero; è il riposo che l’anima vostra desidera; è un riposo che il mondo non può né dare né portare via. Oh venite voi tutti questa sera, e troverete riposo: Gesù Cristo lo ha promesso. Ecco un invito benevolo; e non lasciate che un po’ di pioggia vi faccia andar via e non ascoltarlo; ma considerate quello che il diavolo e i suoi spiriti dannati darebbero in cambio dell’offerta della misericordia, di accettare Cristo, di poter essere liberati dai tormenti sotto i quali si trovano, e sotto i quali rimarranno per l’eternità; o, come desidererebbero che questa pioggia potesse rinfrescare le loro lingue asciugate dal fuoco. Ma entrambe le cose sono loro negate, mentre a voi è offerta la misericordia; vi è offerta liberamente e gratuitamente la grazia di venire a Cristo; qui c’è cibo per le vostre anime, e pioggia che porterà frutto nei vostri cuori. C’è misericordia su misericordia.
Desidero implorarvi di venire a Cristo, poiché Lui vi darà riposo; voi troverete riposo alle anime vostre. Oh tu, mio fratello oppresso, và soltanto a Cristo in questa maniera, e sebbene tu vada a Lui stanco e carico, troverai riposo prima di lasciarLo; non lasciare che qualunque altra cosa all’infuori del Signore Gesù Cristo sia il tuo riposo; poiché dovunque cercherai sarai deluso, ma se solo cercherai presso il Signore Gesù Cristo, lì troverai la pienezza di ogni cosa che la tua anima travagliata desidera. Vai a Lui questa sera stessa; c’è un invito a tutti voi che siete anime travagliate. Egli non vi chiama Farisei; no, Egli vi invita dicendo “voi tutti che siete travagliati e aggravati”; e certamente Egli vi accoglierà, se solo accettate il Suo invito; non rimandate; un momento può essere pericoloso. Il domani non è promesso a nessuno, e non sapete se la morte vi possa improvvisamente portare via verso l’eternità; perciò, non aspettate oltre, venite con tutti i vostri stracci, con tutte le vostre lordure, con tutte le vostre angosce, e troverete Gesù Cristo pronto ad aiutarvi, e a soccorrervi. Egli vi ama, tanto nei vostri stracci quanto nei vostri migliori abiti; Egli non bada ai vostri vestiti; no, ma venite a Lui, e troverete presto riposo per le vostre anime.
Cosa ne dite? Verrete al mio Signore, e Lo accetterete alle Sue condizioni?
Fratelli e sorelle, vi imploro di accettare Gesù senza niente della vostra giustizia: poiché se credete di poter mischiare qualcosa di vostro con la perfetta giustizia di Cristo, costruirete sopra fondamenta sabbiose; ma se accettate Cristo come vostro riposo, tale Egli sarà davvero per voi.
Lasciate che vi supplichi di costruire su questa Roccia; oh miei fratelli e sorelle, pensate al benevolo invito: “Venite a me”, a Gesù Cristo; è Lui che vi chiama; e voi, non andrete?
Venite, venite a Lui. Se le vostre anime non fossero immortali, e voi foste in pericolo di perderle, potrei non parlare così; ma l’amore per le vostre anime mi costringe a parlare: credo anzi che mi costringerà a parlarvi finché avrò fiato. Venite allora per fede, e afferrate la salvezza nel Signore Gesù; sebbene Egli sia in cielo, Egli vi chiama proprio adesso.
Venite voi tutti, ubriachi, bestemmiatori, voi che non frequentate i culti la domenica, adulteri, fornicatori; venite voi tutti, schernitori, prostitute, ladri, e assassini, e Gesù Cristo vi salverà; Egli vi darà riposo, se siete oppressi dai vostri peccati. Oh afferratevi a Lui. Se amassi di meno le vostre anime, potrei parlare meno; ma l’amore di Dio, che è sparso con abbondanza nel mio cuore, non mi permetterà di lasciarvi fino a quando non deciderete se venire a Cristo o no. Oh per la vostra vita, riceveteLo, per timore che Egli possa non chiamarvi più. Osservate, lo Sposo viene; il grido può farsi anche questa notte. Ascoltereste queste parole, se foste certi di morire prima dello spuntare del mattino di domani? Dio vi conceda di poter cominciare a vivere, affinché quando il Re tremendo verrà, voi non abbiate niente da temere, ma solo da affidare le vostre anime nelle mani del fedele Redentore.
Ora a Dio il Padre, Dio il Figlio, e Dio lo Spirito Santo, sia tutto l’onore, le lodi, il dominio, e la potenza, da ora e per sempre. Amen, Amen.